domenica 26 aprile 2020

La morte nell'Arte. L'Arte della morte. Part. II


    Peter Bruegel il Vecchio, "Il trionfo della Morte".

Secondo "appuntamento" con la rappresentazione della morte nell'arte.
In realtà non mi va di seguire una sequenza storica, le opere mi tornano sotto mano (sto pensando di spulciare gli archivi con le foto della Biennale di Venezia o qualche altra mostra artistica..quasi quasi).

L'opera di oggi è "Il trionfo della morte", di Peter Bruegel il Vecchio, in squisito stile fiammingo.
Datata al 1562 (circa), è conservata oggi al Museo del Prado, a Madrid, olio su tavola in legno.
Cosa rappresenta? L'epidemia della peste che annienta la popolazione. La scena è decisamente caotica e la morte viene rappresentata da uno scheletro in groppa ad un cavallo (sulla sinistra), che guida un carro pieno di teschi.

I colori cupi risucchiano chi osserva il dipinto immergendolo nella diretta visuale dell'artista.
La peste, dunque, non viene rappresentata direttamente con le piaghe, bensì dalla presenza stessa dello scheletro. Ciò che colpisce è l'equità, chiamiamola così, con cui la morte agisce: ricchi e poveri, giovani e vecchi, senza distinzione alcuna.

E' decisamente devastante: incendi, scene di impiccagione, sembra persino di poter sentire la campana che viene suonata (in alto sulla sinistra) da due figure.
Se ne percepisce la follia, con certi personaggi che cercano difesa sotto il carro per sfuggire alla Morte, c'è chi suona un mandolino cercando di distogliere la propria attenzione dagli occhi vigili di tutti gli scheletri presenti sulla scena, che si "prendono gioco" di coloro che cercano di scappare.

Sulla destra, vicino al tavolo, vediamo uno scheletro con un piccolo vassoio con sopra..una testa, un altro cerca di ammaliare una donna, senza contare alcune scene piuttosto truculente (sgozzamento al centro, divoramento da parte di un cane a sinistra..un macello!).
La cosa che sicuramente attira, ad osservare meglio il quadro, è la piccola imbarcazione con cui l'armata della Morte salpa sulla terra ferma: a sinistra infatti, se ci fate caso, sembra proprio un feretro! Così come gli scudi che gli stessi scheletri utilizzano per farsi largo tra la folla, sono coperchi di bare..insomma, se uno ha una giornata un po' depressiva, meglio che non si metta a guardare questo dipinto.
Beh vabè, ormai, la spiegazione ve la siete letta..e dunque cosa possiamo imparare?
Sicuramente possiamo farci un'idea di ciò che era la visione della morte in quel secolo rispetto a come la rappresentiamo oggi, a seconda della nostra posizione culturale.



©Grief_and_the_Maiden


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