domenica 5 aprile 2020

Cimitero delle Fontanelle, Napoli.






Nel Rione Sanità si trova un luogo tanto macabro quanto affascinante rinomato per il culto delle ‘anime pezzentelle’.


Il tutto ebbe origine intorno al XVI secolo. Se in precedenza si era soliti interrare i corpi dei defunti nelle chiese, a seguito di una serie di disgrazie (rivolte popolari, carestie, terremoti, eruzioni ed epidemie) che videro crescere a dismisura il numero di morti, divenne necessario trovare nuovi spazi per custodire le salme. Fu così che i cosiddetti ‘salmatari’ iniziarono a disseppelire i corpi per spostarli in cave come quella delle Fontanelle. La situazione si aggravó ulteriormente nel 1836 anno in cui, a seguito di un’epidemia di colera e all’ordinanza di togliere gli ossari da tutti i cimiteri delle parrocchie e delle confraternite, arrivarono nuovi “ospiti”.


Il cimitero delle Fontanelle  è un antico camposanto di Napoli, situato in via Fontanelle. Chiamato in questo modo per la presenza in tempi remoti di fonti d'acqua, il cimitero accoglie circa 40.000 resti di persone, vittime della peste del 1656 e del colera del 1836. 
Il cimitero è noto anche perché vi si svolgeva un particolare rito detto delle anime pezzentelle, il quale prevedeva l'adozione e la sistemazione in cambio di protezione di un cranio (la "capuzzella") al quale corrispondeva un'anima abbandonata (detta dunque «pezzentella»). L'antico ossario si sviluppa per circa 3.000 m2!
Il canonico ed etnologo Andrea de Jorio racconta che verso la fine del '700 tutti quelli che avevano i mezzi lasciavano disposizioni per farsi seppellire nelle chiese. Qui però spesso non vi era più spazio sufficiente; accadeva, allora, che i becchini, dopo aver finto di aderire alle richieste e aver effettuato la sepoltura, a notte fonda, posto il morto in un sacco, se lo caricassero su una spalla e andassero a riporlo in una delle tante cave di tufo.Secondo una credenza popolare uno studioso avrebbe contato, alla fine dell'800, circa otto milioni di ossa di cadaveri rigorosamente anonimi. Oggi si possono contare 40.000 resti, ma si dice che sotto l'attuale piano di calpestio vi siano compresse ossa per almeno quattro metri di profondità, ordinatamente disposte, all'epoca, da becchini specializzati.

Le leggende delle Fontanelle.

Il Capitano
Segue una leggenda nera popolare: un giovane camorrista, donnaiolo e spergiuro, aveva osato profanare il cimitero delle Fontanelle, facendovi qui l'amore con una ragazza. A un tratto sentì la voce del capitano che lo rimproverava ed egli, ridendosene, rispose di non aver paura di un morto. Alle nuove imprecazioni del capitano, il temerario giovane lo aveva sfidato a presentarsi di persona, giurando ironicamente di aspettarlo il giorno del suo matrimonio (e intanto giurando in cuor suo di non sposarsi mai). Però il giovane, dimentico del giuramento, dopo qualche tempo si sposò. Al banchetto di nozze si presentò tra gli invitati un personaggio vestito di nero che nessuno conosceva e che spiccava per la sua figura severa e taciturna. Alla fine del pranzo, invitato a dichiarare la sua identità, rispose di avere un dono per gli sposi, ma di volerlo mostrare solo a loro. Gli sposi lo ricevettero nella camera attigua, ma quando il giovane riconobbe il capitano fu solo questione di un attimo. Il capitano tese loro le mani e dal suo contatto infuocato gli sposi caddero morti all'istante.

La storia di Donna Concetta: 'a capa che suda

La particolarità di tale teschio, posizionato entro una teca, è la sua lucidatura: mentre gli altri crani sono ricoperti di polvere, quest'ultimo è invece sempre ben lucidato. Ciò probabilmente avviene poichè raccoglie meglio l'umidità del luogo sotterraneo, che è stata sempre interpretata come sudore: "Se domandate ai devoti vi diranno che quell'umidità è sudore delle anime del Purgatorio". Gli umori che si depositano su questi resti sono ritenuti dai fedeli acqua purificatrice, emanazione dell'aldilà in quanto rappresentazione delle fatiche e delle sofferenze cui sono sottoposte le anime. Secondo la tradizione anche donna Concetta si presta a esaudire delle grazie e, per verificare se ciò avverrà, basta toccarla e verificare se la propria mano si bagna..





©Grief_and_the_Maiden

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