mercoledì 22 aprile 2020

Cimitero Monumentale di Torino

Quando visito una città nuova (o quando torno in una città che amo particolarmente), mi piace fare visita al suo Cimitero Monumentale. L'arte funeraria e le sepolture antiche hanno molto da insegnarci sul nostro passato e sulla società, sugli usi e costumi delle diverse epoche e sul differente modo di ricordare i defunti. Proprio da questa tipologia di arte, infatti, possiamo scoprire molto anche in merito alle ritualità di un tempo, legate alle circostanze socio-culturali che le contraddistinguono.
Uno tra i miei preferiti è proprio quello di Torino, che ho visitato per tre volte in vita mia ma, sia chiaro, non sono bastate per visitarlo tutto!
E' un cimitero veramente molto esteso, ricco di opere d'arte e veramente ben curato, anche grazie all'ASCE (Associazione Cimiteri Europei Storici).
L'area dei porticati si estende per ben 12 chilometri, su un'area di 600.000 metri quadri! 
La costruzione effettiva avvenne a partire dal 1827 e anche qui possiamo cogliere la storia di un personaggio illustre legato alla pratica della cremazione, Ariodante Fabretti e Giovanni Battista Bottero. Fabretti fu infatti il promotore della So.Crem di Torino, Società per la Cremazione, Bottero fu altresì promotore dell'Istituto per la cremazione, affinchè "le ultime spoglie dell'uomo purificate dal fuoco vincendo l'ingiuria del tempo, rimanessero solenne e visibile ricordo alla pietà dei congiunti", come evidenziato in una lastra commemorativa all'entrata della maestosa Sala del Commiato. 
In merito alla sua storia, nel luglio del 1943, a seguito dei bombardamenti, il Cimitero Monumentale di Torino fu vittima di importanti danni sia in merito ai monumenti funebri sia per quanto riguarda la sezione delle tettoie, dell'ara crematoria e della sala dedicata alle autopsie.

Una mia foto, scattata a gennaio 2020

Prima di addentrarmi, ovviamente, ho cercato bene quali fossero le sepolture dei personaggi più illustri, sebbene nel tragitto abbia trovato numerose curiosità e piacevoli scoperte. Ho amato il libro "Cuore", per cui appena seppi che vi era sepolto De Amicis, mi emozionai! Con grande stupore trovai sul mio cammino (seppur non in questo ordine, visto che giravo senza un preciso itinerario): Cesare Lombroso, Mario Soldati, personaggi illustri del mondo industriale quali Matteo Ceirano, Antonio Chiribiri, Giovan Battista Pininfarina, Francesco Cirio. Per caso, mi imbattei nella sezione ebraica dove vi è riposta Rita Levi Montalcini; bellissima anche la tomba di Isa Bluette..
Per non parlare dei sotterranei, dove tutto è dimenticato, grigio, freddo, terribilmente lasciato avvolto nel tempo e nel vuoto..Mi piace osservare le vecchie foto, le foto senza ritocchi, dove le persone vengono immortalate nei luoghi a loro cari. Mi piace guardare gli oggetti che spesso vengono lasciati vicino alle lastre: pupazzetti, angeli, preghiere, rosari..poesie, pentimenti e chissà cos'altro.
I fiori secchi, i lumini mezzi spenti e moribondi, le ragnatele e la polvere su certe statue e lastre antiche..è come tornare ad un'epoca che non mi è mai appartenuta.

Mi chiedo spesso se sia usuale provare certe nostalgie, lascio sempre un pezzo del mio cuore in questi posti. Mi piace pensare che la mia visita, seppur non di un conoscente, possa essere gradita a chi, in questi spazi, ormai ci vive da settimane, mesi, decenni...


Tomba Dini, fotografia mia del gennaio 2020


©Grief_and_the_Maiden

1 commento:

  1. Da segnalare anche la cappella del tenore Tamagno(che non passa inosservata per la sua immensità) purtroppo chiusa a chiave, non visitabile

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